Risarcimento del danno da phishing e l’onere della prova: occorre tutelare la parte debole

Fa riflettere la recente sentenza n. 3295 del 14 aprile 2022 del Tribunale di Milano, una volta che l’istituto di credito ha fornito prova di aver correttamente operato in termini di contabilizzazione e autenticazione delle operazioni di pagamento, in contrasto con il dettato normativo, il giudice opera un’inversione dell’onere imponendo al correntista la dimostrazione che il testo truffaldino del messaggio di phishing fosse stato talmente insidioso da trarre inganno chiunque si trovasse nella stessa situazione secondo l’ordinaria diligenza dell’uomo medio, pertanto il giudice, ritenendo che t…

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Articolo a cura di Fabio Di Resta

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