Credi a ciò che vedi? Il sempre più sottile confine fra reale e virtuale

La diffusione di strumenti di manipolazione di immagini e video facilmente accessibili a un sempre più vasto numero di persone ha fatto crescere, negli ultimi anni, i problemi legati alla verifica di autenticità e alla credibilità dei dati multimediali. Il noto detto popolare “credo a ciò che vedo” non può più essere considerato un paradigma valido: oggi, quando si osserva un contenuto multimediale, non è affatto scontato il fatto di essere davanti a qualcosa di autentico e reale, quanto piuttosto al frutto di una rielaborazione o addirittura di una sintesi artificiale. Per questo è fondamenta…

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Articolo a cura di Giulia Boato

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